Nutriscore cos'è e cosa comporta per il vino italiano

Nutriscore è l’etichettatura  a semaforo per gli alimenti, ideata da l’Unione Europea  e adottata già da alcuni stati,  indica in una scala colorata se l’alimento rientra tra quelli sani o dannosi per l’organismo. 

Il nostro vino italiano rischia la F che indica un prodotto dannoso.

Protesta e preoccupazione da parte del Consorzio Chianti:


Dal Consorzio Chianti:

Vino, allarme Consorzio Vino Chianti: “Nutriscore ennesimo attacco al nostro mondo, 

gli europarlamentari italiani si mobilitino”
Il presidente Giovanni Busi contro l'ipotesi di definire come pericolosa per la salute ogni bevanda alcolica: “Un'offesa a chi lavora ogni giorno nel settore”


“Il sistema di etichettatura Nutriscore è un nuovo attacco al vino italiano, francese e spagnolo: non il primo e temiamo non l'ultimo. L'intero settore vitivinicolo rischia un grave danno: è necessario che l'Europa usi il buon senso e fermi tutto, finché si è in tempo”.

A dirlo è Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, commentando la proposta di Serge Hercberg, uno degli ideatori del sistema di etichettatura Nutriscore, che ha chiesto di definire come pericolosa per la salute (con una F nera) ogni bevanda alcolica.


“Il vino – ha aggiunto Busi – è socialità, storia, cultura e anche sicurezza dal punto di vista idrogeologico, con la tutela delle nostre colline. Spero che i nostri parlamentari europei si facciano sentire. Si dovrebbe casomai pensare di promuovere un consumo consapevole del vino, ma definirlo pericoloso per la salute offende chi si impegna ogni giorno per offrire un prodotto di qualità. Facendo così si rischia la paralisi del settore e di creare allarmismo nel consumatore, che potrebbe fare valutazioni errate su un prodotto che invece è di qualità, un'eccellenza italiana”.


Busi ha ricordato che questo è l'ultimo capitolo di un prolungato attacco al vino di una vicenda più ampia. “Basti pensare – dice il presidente del Consorzio Vino Chianti – che i contributi europei sono in continua diminuzione per il pressing dei Paesi dell'Est che lo vedono come problema sociale e non come valorizzazione della nostra cultura e dei nostri territori. E non dimentichiamo la relazione della Commissione Beca, che identifica il consumo di alcol come dannoso e cancerogeno. Tutta la filiera vitinicola europea sta combattendo perché non venga approvata. Sappiamo che è in corso un lavoro sugli emendamenti di compromesso: se questi non dovessero tener conto delle istanze del settore sarà necessario spingere la Commissione a definire un nuovo testo. Dobbiamo proteggere il nostro vino”.




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