L’ Altra Toscana che brilla di luce propria fra alti e bassi
Il tour de force delle Anteprime Vinicole di Toscana con mente e palato sgombri di classicismi e idee consolidate si è concluso nell’austera ed elegante atmosfera dell’ex caserma degli ufficiali dei Carabinieri di Santa Maria Novella alla scoperta di quella Toscana definita altra che sgomita per farsi notare e in certi casi ci riesce eccome.
Dai vini di Maremma al Montecucco, dal consorzio di Casole, all’Orcia, al Valldarno Superiore, ai colli Pisani e alle colline Lucchesi in ordine geografico risalendo da sud a nord la regione con un viaggio interessantissimo fatto di alti e bassi come il tracciato di un elettrocardiogramma sotto sforzo.
Ed è stato davvero uno sforzo cercare ancora, per l’ennesima volta forse, di capire come mai tanti s’intestardiscono a partorire vermentini utili come le mosche d’estate mentre altri preferiscono sperimentare con autoctoni e internazionali sontuosi bianchi che fanno vibrare solo un fumettistico wow con punte di diamante dalle colline lucchesi e dalla Maremma e il rimpianto di non aver potuto assaggiare perché non pervenuti i migliori (quelli sì) vermentini toscani dei colli di Luni.
Discorso analogo anche per i rossi con la spada di Damocle fissa del paragone (inopportuno) con i grandi rossi già provati sulle papille nei precedenti giorni di anteprima. Chi osa vince ancora, almeno per noi. La ricerca, il riemergere di vigneti desueti, lavorazioni artigianali, la svolta bio e il lavoro ben fatto anche in passione fanno salire sugli altari soprattutto l’Orcia e il Valdarno Superiore.
Ecco i nostri preferiti.
Colle di Bordocheo, Toscano bianco Igt 2019 (vermentino, chardonnay, traminer)
naso: conchiglia, cipollotto, aglio e ginestra; bocca sapidità elegante e vivace.
Alberto Motta, Maremma Toscana Ansonica bio 2020
naso: miele, aglio, nocciola, ginestra e nota salmastra; bocca sapida, minerale e fresca.
Poggio Grande, Tagete toscano Igt 2021 (marsanne, rousanne)
naso: miele, ginestra, mimosa e lilla; bocca frizzantezza naturale, sapidità, lungo e brillante.
Donatella Cinelli Colombini, Cenerentola Orcia 2017 (sangiovese, fogliatonda)
naso: viola, mela, ginepro e pepe; bocca lungo, pieno e ampio con tannini setori ed eleganti.
Una settimana che si è chiusa prima del grande assalto del Vinitaly con centinaia di assaggi, tante perle, tante conferme, qualche delusione ma con la certezza che chi ama la terra vince sempre perché sa osare e sfidare anche i cambiamenti climatici.
Il vino del futuro sarà diverso e salirà in altitudine. Forse queste le uniche certezze che ci rimangono.
Nadia Fondelli