Albana di Romagna DOCG il vino bianco che ti sorprende

‘Let it be’ dei Beatels scorre come un nastro in testa senza una vera pausa, un motivo costante dal quale non riesco a staccarmi, a mettere in pausa. Let it be. Lascia che accada.


23 Febbraio 2020, Albana e Sangiovese debuttano sfoggiando il loro abito, la fashion week enologica vede in passerella l’Emilia Romagna, in coda a giorni serrati di Anteprime Toscane. Un giorno importante nel quale ognuno avrà un approccio diverso, forse meno spensierato per notizie di contagi dilaganti, riflessivo, se vogliamo, al fine di apprezzare pienamente ciò che da millenni accompagna le nostre tavole.

Albana di Romagna 2020

Albana di Romagna 2020

Ospite per questa edizione 2020 è Casa Spadoni, ex seteria di Faenza, dagli ampi spazi e volontaria contaminazione di stili. Grandi finestre offrono una vista rilassante su una campagna già rivolta ad una precoce fioritura; i dettagli all’interno della sala sono rustici, casuali ed allo stesso tempo raffinati.

Romagna Albana DOCG è Vitigno autoctono dalla bacca bianca, coltivata esclusivamente in un’area ristretta che va dalle colline bolognesi al confine con la Romagna (Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel San Pietro Terme, Dozza, Fontanelice, Imola, Ozzano Emilia) a quelle forlivesi-cesenati (Castrocaro e Terra del Sole, Forlì, Forlimpopoli, Meldola, Bertinoro, Cesena, Montiano, Roncofreddo, Savignano sul Rubicone, Longiano), passando, infine, attraverso quelle ravennati (comuni di Castelbolognese, Riolo Terme, Faenza, Casola Valsenio, Brisighella).

Uva per Albana

Uva per Albana

Diverse le varianti riconosciute di questo vino: secco, amabile, dolce, passito e, con l’ultima modifica dal 2004anche passito riserva.

Albana è femmina, con una storia importante alle spalle; ne parlano Plinio il Vecchio e il Giovane (tra il 30 ed il 100 d.C.), e Galla Placidia ne canta le lodi circa 300 anni dopo.
DOC dal 1967 raggiunge il “punto G” nel 1987, il podio della prima Denominazione di Origine Controllata e Garantita dei bianchi in Italia. Un periodo storico non dei migliori nel mondo enologico, dove ancora vige l’occultamento delle intrinseche caratteristiche delle uve, un po’ per la moda del momento che chiede un gusto meno vero, dove sulle passerelle milanesi sfilano giacche con spalle rinforzate, capelli ricci e cotonati, tessuti sintetici e colori fluo. All’alba del secondo millennio cambiano le mode, i gusti si affinano e l’approccio umano verso la natura si apre con ‘let it be’: lascia che la vigna faccia il suo corso, lascia che il vino si esprima per ciò che vuole essere. I produttori di Albana DOCG iniziano a vagliare ipotesi più interessanti ed adatte alle caratteristiche del vitigno: una buccia spessa idonea all’appassimento e alle maturazioni tardive, un’aromaticità poco pronunciata e tannicità ed acidità evidenti. Nel frattempo, l’Albana si sposa con la Romagna, ne prende il nome e diventa Romagna Albana DOCG, matrimonio sancito con un documento nel 2011. I produttori delle province di Ravenna, Forlì, Cesena e Bologna si mettono all’opera con nuove prospettive: si esce allo scoperto, si mostra il carattere e non si sottraggono peculiarità importanti, si estrinseca la personalità dell’uva, si estrapola il meglio e lo si esalta. Un vitigno versatile, pronto alle trasformazioni climatiche. Si veste di giallo paglierino acceso, talvolta con evidenti riflessi dorati, ma anche l’arancio è un colore che le si addice, proprio quando le macerazioni sono prolungate e gli appassimenti obbligati per la versione dolce.
Un carattere deciso ma duttile, gran signora per ogni occasione, Romagna Albana DOCG è tra i bianchi che ha visto un’ascesa ai primi posti grazie ad una visione di produttori attenti, osservatori di un mercato in divenire. La volontà di esaltare tutte le potenzialità, di impegnarsi a capire e a spingere un prodotto che risulterà davvero sorprendente induce i produttori a diversificare le versioni, proponendola spumantizzata, botritizzata, vinificata in anfora. Un carattere sorprendente ed atipico, grazie ai tannini decisi ma mai attanagliati, ci regala profumi delicati, lasciando in bocca anche una leggera e gradevole morbidezza. Gli assaggi sono diversi, così come le zone di produzione, ma un fil rouge collega un gusto sempre gradevole alla raffinatezza. Non ci sono percezioni negative, si può spaziare da una fruttuosità più accentuata (in qualche caso forse un po’ spinta), ma ogni vino ha in sé quella territorialità che ci porta ad una leggerezza d’animo, quell’indole romagnola che fa pensare alla Riviera e al sapore di mare. I Profumi portano ad agrumi, albicocche, alcuni a zucchero filato; nelle versioni più macerate a frutta disidratata, nelle vinificazioni in anfora con complessità che risaltano la freschezza del frutto. Nessuna scomposizione: ogni sorso è stato congruo, sebbene diverso per scelte enologiche in cantina da parte di ogni produttore. Ma Albana ha un futuro brillante; i sagaci produttori ne conoscono il potenziale elevato, capace di rivelare una volta per tutte la sinergia tra natura e uomo.

Evento Anteprima Albana di Romagna 2020

Evento Anteprima Albana di Romagna 2020

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