Cembra-Una cantina di montagna

CEMBRA – CANTINA DI MONTAGNA


La Valle di Cembra si trova a pochi km a nord-est di Trento. 
Risalendo i tornanti si scopre un mondo autentico e intatto, dove la bellezza della montagna dialoga con una viticoltura eroica.
Minuscoli borghi sospesi nel tempo punteggiano un paesaggio in cui i vigneti sono protagonisti assoluti: lambiscono le strade, le case e si arrampicano, su ripide scalinate, da 500 fino a quasi 900 metri slm.


La cantina sociale conta su circa 300 ettari vitati suddivisi in piccoli appezzamenti (con una superficie media inferiore al mezzo ettaro l’uno) per lo più adagiati sulla sponda destra dell’Avisio, il fiume che nei millenni ha inciso e plasmato la valle, per poi tuffarsi nell’Adige. 

I terreni qui sono generalmente franco-sabbiosi, ricchi di sabbia e carbonati, sciolti e ben drenati, ma soprattutto, di origine porfirica. 

In questo fitto mosaico di parcelle, infatti, il porfido è il filo conduttore, sia attraverso la ragnatela di muretti a secco che ricamano la vallata, sia nei suoli dove affondano le radici i vigneti traendo un inconfondibile timbro di elegante freschezza e sapidità.

L’allevamento varia in base alle dimensioni degli appezzamenti, della pendenza – che può raggiungere il 40%! - e dell’altitudine. La tradizionale pergola semplice è la più diffusa mentre il guyot è adottato nella maggior parte dei nuovi impianti destinati a Riesling Renano e Pinot Nero.

Il parco vitato che fa riferimento a CEMBRA Cantina di Montagna è fortemente vocato nella sua interezza.
Tuttavia, nel tempo sono emerse alcune particelle particolarmente “fortunate”, individuate dalla cantina attraverso l’osservazione e l’esperienza. Sono questi vigneti che vanno ad arricchire con il loro “nettare” la complessità del Müller Thurgau, del Riesling, dello Chardonnay e del Pinot Nero della collezione aziendale.


I 320 soci conferitori di CEMBRA Cantina di Montagna portano avanti la tradizione della viticoltura valligiana e trasmettono il sapere, eredità di famiglia, alle nuove generazioni, ponendosi come veri custodi della Valle.

L’assetto territoriale implica infatti un approccio al vigneto particolare: l’attività in vigna è molto impegnativa e ogni ettaro necessita mediamente di 800-900 ore di lavoro manuale (contro le 300/400 delle zone pianeggianti). 


Questo capitale di valori ed emozioni porta oggi molti giovani cembrani a continuare l’attività agricola di famiglia dedicandosi con fierezza esclusivamente ad essa. Con la loro attitudine all’innovazione, insieme alla conoscenza profonda delle proprie vigne, la nuova generazione accompagna la Valle di Cembra nel futuro.


CEMBRA Cantina di Montagna nasce nel 1952 per volontà di alcuni viticoltori locali.


Nel 2002 entra nel mondo di Cantina di La-Vis, che estende ai vigneti della Valle di Cembra gli studi di zonazione intrapresi in collaborazione con l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige e l’Istituto di Difesa del Suolo di Firenze. 


Oggi, a 70 anni di distanza, CEMBRA Cantina di Montagna continua a identificarsi nella Valle di Cembra ma con una nuova consapevolezza e nuovi obiettivi. 


Infatti, non sono cambiati i vigneti impervi, non sono cambiati la pazienza e l’amore con cui sono curati, non è cambiato il carattere dei vini ma dal 2022 la cantina ha deciso di cambiare marcia e puntare ancora di più verso l’eccellenza. L'intento è interpretare in maniera sempre più fedele questo territorio e far brillare la sua voce nel panorama del vino italiano, con un’immagine e una collezione di vini completamente rinnovata.


Le uve destinate alla nuova collezione di CEMBRA Cantina di Montagna vengono severamente selezionate prima in vigna e poi in cantina.

I vigneti sono individuati dall’enologo in base alle loro caratteristiche, al loro “storico” e anche all’annata. Il momento della vendemmia è preceduto da attente analisi e verifiche progressive.


Arrivati in cantina, i grappoli passano un’ulteriore selezione e le uve che alla fine vengono scelte sono trattate con la massima cura e vinificate separatamente a seconda della provenienza. 

Per salvaguardare la freschezza e il bouquet aromatico delle uve, infatti, è l'acciaio lo strumento d’elezione “accompagnato da un passaggio in barrique per il Pinot Nero, lo Chardonnay e il Riesling.” 

La nuova filosofia prende forma in una collezione tutta nuova, a partire dall’etichetta: essenziale, contemporanea, equilibrata, esattamente come i vini che veste. 

“Lo spirito della montagna è custodito nel vino, dentro la bottiglia, per questo il triangolo – la vetta – che identifica tutta la linea incornicia il vetro nudo: perché solo le uve migliori, le più espressive e vocate diventano CEMBRA Cantina di Montagna” afferma il Presidente Pietro Patton.


Ed è proprio quello “spirito” che CEMBRA ritrae in cinque espressioni profondamente territoriali: il Müller Thurgau 2021, lo Chardonnay 2021, il Riesling 2021, il Pinot Nero 2020 e infine il TrentoDoc Oro Rosso Riserva Dosaggio Zero Millesimato 2017.


Il Müller Thurgau nasce in una serie di vigneti tra i 700 e i 900 metri slm tra cui c’è anche la famosa Vigna delle Forche. L’esposizione è prevalentemente a est e a sud. Dopo la vendemmia, che mediamente si svolge a fine settembre, in cantina vengono pressati i grappoli interi e seguono la fermentazione e l’affinamento in serbatoi di acciaio inox. Un vino che è un fiore all’occhiello, dinamico e complesso ha un bouquet fruttato al naso, sbuffi sulfurei ed il sorso è ricco di polpa: frutti gialli, note agrumate e mela golden. La freschezza e la sapidità conferiscono un sorso snello e scorrevole gradevolmente persistente. 


Lo Chardonnay è frutto di vigneti tra i 500 e i 650 metri slm, e deve il suo corpo e la sua ricchezza all’ottima esposizione soleggiata. Raccolto di solito a metà settembre, in cantina è accolto con una pressatura soffice, per poi fermentare e affinare in serbatoi di acciaio inox ma in parte anche in piccole botti di rovere francese. 

Nel calice presenta un bel giallo dorato, al naso pregiate note di spezie dolci e frutti a polpa bianca. Il sorso è morbido entrando facendo poi spazio alle note minerali. Ottimo equilibrio tra acidità e morbidezza rendono particolarmente scorrevole il sorso senza insistere sulla parte boisée.


Anche il Riesling arriva da vigne tra i 500 e i 650 metri slm, esposte prevalentemente a sud/sud-ovest. Questo Riesling renano viene raccolto alla fine di settembre o anche ai primi di ottobre; giunto in cantina, viene pressato in maniera soffice, segue la macerazione sulle bucce, la fermentazione e l’affinamento in serbatoi di acciaio inox e, per una piccola parte, in botti di rovere francese. Il colore è giallo verdolino, profumo di mela cotogna, pera william ed erbe di montagna. La parte minerale è presente al naso ma non preponderante, in bocca invece predonamina entrando, sapido e ricco rilascia agrumi e mela lungamente. Accenni di idrocarburo piacevoli e non intensi, meglio se gustato ad una temperatura che non sia inferiore ai 10 gradi. Gentile l’alcolicità. Importante freschezza e sapidità pertanto abbinabile a piatti a base di carni bianche, pesci di lago, lardo, uova pochè ed asparagi. Un vino dalla mineralità importante con lunghezza di frutto sorprendente. 


Unico interprete in rosso è il Pinot Nero, che quest’anno sarà sul mercato con l’annata 2020. I grappoli crescono tra i 500 e i 600 metri slm e sono raccolti in media a fine settembre-inizio ottobre. La vinificazione molto rispettosa prevede una macerazione a freddo per qualche giorno e una fermentazione in anfore Tava, piccole botti di legno aperte e serbatoi d’acciaio inox con frequenti follature per estrarre aromi e colore per circa 15 giorni. Il Pinot Nero matura poi in piccole botti di rovere francese per 12 mesi. Rosso rubino scarico tipico del vitigno accattiva gli occhi, al naso propone mirtilli ed erbe di montagna, una passeggiata in una malga è il profumo che richiama maggiormente. Il sorso è scorrevole e ancora giovane, il tannino e l’acidità confermano che ancora ha degli anni davanti per renderlo eccellente.


Infine, il Trento Doc Oro Rosso.

Questa bollicina – etichetta storica dell’azienda – entra nella nuova linea in versione Riserva Pas Dosé e millesimata con l’annata 2017 

La vendemmia per questo Trento Doc che nasce da vigne di Chardonnay tra i 600 e i 750 metri slm si svolge tra fine agosto e i primi di settembre. Le uve vengono portate il più velocemente possibile alla pressa Marmonier, che consente una pressatura estremamente delicata, asseconda la robustezza della buccia e ne evita la frantumazione per ottenere un mosto fiore di altissima qualità.

L’operazione è estremamente delicata e lenta, di 3-4 ore per 30 quintali d’uva (capacità massima del torchio), e una resa in mosto fiore limpido e di altissima qualità è pari al 50-52%. Seguono una decantazione naturale a freddo, la fermentazione e l’affinamento sulle lisi per 6 mesi in serbatoi di acciaio inox. Il tiraggio si svolge nella primavera successiva alla vendemmia e da allora “Oro Rosso” affina in bottiglia per almeno 48 mesi prima della sboccatura. Nel calice è profondo e cremoso, con note di orzo e pasticceria, e il nome del vino rende omaggio al porfido, cui si deve il suo sorso particolarmente sapido.

Una splendida occasione poterlo assaggiare, il calice è brillante e ricco e le bollicine sono a trama fine e prolungate il profumo di lieviti riporta ad un pan brioche, spicchi di agrumi e profonde sensazioni sapide dalle quali deriva il nome – l’oro rosso in Val di Cembra è il porfido. In bocca è cremoso e sottile, agrumato e persistente nella sua particolare mineralità.









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