Un Maledetto Toscano in un caveu da sogno


IL CAVEAU DEL SOGNO, IL “NOBILE” CHE LO FESTEGGIA

Il Sigaro Toscano nella sua veste ancora più preziosa


In una piacevole e soleggiata domenica di fine estate, a Foiano della Chiana (AR) si è celebrato qualcosa di davvero iconico e particolare.

L’11 settembre si è inaugurato il primo caveau del Sigaro Toscano, che vanta oltre 5mila sigari da collezione, per festeggiare i 23 anni delle fumate del club, nato infatti nel 1999.

Un momento celebrativo con il taglio del nastro a cura di uno dei fondatori ed ora Presidente del club, Stefano Fanticelli, che ci ha spiegato, con parole di amore e dedizione, come sia nato questo luogo del cuore, come non sia stato facile trovare un posto che potesse rappresentare una casa per costudire questi preziosi sigari, tra cui circa 800 pezzi di “Moro”.

Ci spiega il Presidente, di aver voluto un po' seguire le orme di Andrea Molinari, l’amministratore delegato   di Lauda Air che volando su Cuba approfondì la sua passione per il sigaro e lo Slow Smoke.

“Ma qui siamo in Toscana”, continua Stefano, “anzi, siamo a Foiano della Chiana, dove a circa un chilometro, si trova l’Agenzia Coltivazione Tabacchi, dove tutti i più importanti tabacchi d’Italia confluiscono per essere smistati verso Lucca dove poi vengo effettivamente prodotti i sigari”, quindi non è un caso che il club sia nato qui.


Tanto lavoro per arredare ed allestire questo spazio, alla cui realizzazione ha contribuito l’azienda Dearte, leader in Italia nell’ebanistica, con la capacità di mantenere la giusta umidità e temperatura.

Di rilievo sicuramente l’edizione delle due Ferrari Magnum Brut create per questa occasione, con una etichetta che rimarrà memorabile e che ci hanno accompagnato in un brindisi celebrativo.



La festa è proseguita presso l’iconica azienda Bindella Tenuta Vallocaia a Montepulciano, nella sua veste architettonica da poco rinnovata e davvero affascinante, produttrice tra le più rinomate e premiate del Vino Nobile.

Ed ecco caratterizzarsi ed impreziosirsi ancora di più questo evento, un parallelo di toscanità che difficilmente poteva essere meglio azzeccato.

Tra vino, (nello specifico il Sangiovese) e sigari esiste una certa connessione, con alcuni criteri in comune che saltano abbastanza all’occhio, anche quello non particolarmente esperto:

Hanno entrambi un CORPO, una consistenza, che può avere diverse intensità dovute al tipo di invecchiamento e trattamento, il TERROIR dove vengono coltivati influisce moltissimo sul risultato finale, l’AFFINAMENTO e l’INVECCHIAMENTO ne modificano il sapore ed i sentori, come anche la persistenza al sorso del vino o quella in bocca del sigaro.

I vini che hanno accompagnato il pranzo hanno espresso perfettamente questo concetto di affinità, dal Vino Nobile 2018 Bindella, elegante, con sentori di frutti rossi, rosa e viola verso l’appassimento e note speziate già di corpo strutturato al gusto, con un tannino presente e ben fatto.

Una particolare esperienza è stato l’assaggio del Testun di capra, un formaggio affinato in foglie di tabacco, della casera di Eros Buratti di Verbania, a testimonianza di quanto il tabacco possa esprimersi anche sul piano culinario.

A seguire il Nobile 2018 I Quadri, dove invece raggiungiamo decisamente una maggiore struttura, un olfatto più ampio ed avvolgente, che ci racconta di piccoli frutti rossi e neri, di effluvi balsamici e speziati, di tabacco e cioccolato, finendo al sorso pieno e lungo, con il suo tannino avvolgente e setoso.

Infine il Vinsanto Dolce Sinfonia 2015, che con  un infinito ventaglio olfattivo di albicocca, canditi, pesca e miele, si concede consistente e dolce al palato per un finale davvero armonico.

Ciascuno di questi vini riesce a trovare un suo perfetto compagno di fumata, un Maledetto Toscano che felicemente attende all’altare un calice di Sangiovese per unirsi in un momento di estasi lenta e piacevole!



Stefana Fava









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