Sergio Falzari - L’uomo che sussurava alle piante
Sergio Falzari si connette con le vigne attraverso una meditazione fuori da ogni logica; Sergio è un uomo con un suo Credo ed uno stile di vita coerenti con il suo concetto di armonia tra uomo e natura. Il vino prodotto da Sergio è il risultato alchemico di generi diversi: un messaggero di amore, di rispetto e di armonia tra cosmo, uomo e natura.
Siamo alle porte di Vinci, dove si stendono quattro ettari dell’Azienda I Falzari, su un terreno ricco di conchiglie e calcare, dove trebbiano, sangiovese, merlot e cabernet sauvignon affondano le loro radici. Un clima di pace che invita alla meditazione, una collina con iris nel pieno della fioritura, una piscina sottostante l’agriturismo e tanti, tantissimi ulivi intorno.
Gli assaggi avvengono in una stanza luminosa, ricca di oggetti fatti a mano che rievocano la sua terra di origine, la Sardegna (evocazioni che torneranno anche in alcune etichette).
ll TINNARI 2019 è l’espressione di una leggerezza profonda, nato per caso nel 2000, è il prodotto di vigne di trebbiano che compiono più di quarant’anni. Il trebbiano, che un tempo era il vino di rinforzo per il sangiovese, assume un’aria più aristocratica e scaccia pensieri. Ha un colore intenso, un bel giallo dorato; il naso, con erbe aromatiche, porta a gioia e divertimento, l’albicocca e gli agrumi alla freschezza. Una vinificazione in acciaio e cemento, senza solfiti aggiunti, esprime il concetto di vino naturale piacevole e pulito: ottima presentazione per capire con chi abbiamo a che fare.
L’ ESSENTADA 2018 è un trebbiano macerato per quattro mesi in anfora, più complesso e strutturato del precedente; i sentori di mimosa rievocano l’immagine femminile sull’etichetta, lo zafferano e l’albicocca essiccata lo rendono delizioso al naso. La vinificazione in anfora, cosparsa di cera d’api all’interno, rende il sorso setoso e morbido, e la fusione di agrume e miele fa pensare ad una femminilità grintosa che non rinuncia all’eleganza. Vibrante la sapidità finale e le erbe aromatiche che, presentandosi di nuovo, danno la spinta per un altro sorso.
IL 2016 SELENGAIA La dimostrazione di un Chianti aggressivo: sangiovese in prevalenza, cabernet sauvignon e merlot in poche percentuali; un bel colore rosso scuro che induce in tentazione, una radice di liquirizia al naso, frutta matura scura, sapidità e freschezza in bocca, poi tabacco e note balsamiche che ingannano l’assaggio di un vino che fa solo acciaio, esordendo con terziari confondibili con la boiserie. Un’arancia sanguinella sul finale di bocca lo rende fresco ed ancora più goloso al sorso. Ha ancora una bella esuberanza giovanile e pertanto assai piacevole.
2016 PILANDRA un sangiovese in purezza dai profumi inebrianti di rosa rossa, tamarindo e prugna matura. Al gusto è complesso per l’estrazione importante, chiede calma ed attenzione: tanta polpa che avvolge la bocca, la trama tannica è fine, una sorpresa piacevole ed è ottima la sua persistenza di prugna matura e mirtillo. Un buon uso di cemento e legno conferisce un gusto di frutta matura e tabacco, note mentolate di eucalipto ed erbe aromatiche. E’ uno scalpitante giovanotto, questo tipo! – pilandra, in sardo, significa bricconcello - Nato da piante che crescono su argille e conchiglie, ha forza ed eleganza che lo contraddistinguono.
L’ ALTROVE è il cavallo di battaglia; la prima bottiglia esce nel 2005. Potente l’impatto visivo ed olfattivo, nonostante i due anni di legno: è un rosso toscano a base di sangiovese, cabernet sauvignon e merlot vinificati in acciaio e maturati in legno di rovere francese. Forza e opulenza, un carattere che esprime bene questo territorio, unendo forza ed eleganza, con un po’ di follia. Il cabernet ed il merlot si prendono un ampio spazio distanziandosi dal sangiovese, che ne diventa l’attore non protagonista. Frutti maturi scuri, confettura di mora, speziature come pepe e chiodi di garofano rendono lunga la sua persistenza in bocca. Il figlio ambizioso che vuole andare lontano.